Europa e populismo: divorzio all'italiana

Europa e populismo: divorzio all'italiana

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Nadia Urbinati, politologa alla Columbia University e editorialista in Italia, è ancora ottimista: “Il discorso è aperto, non sono convinta che l’Italia sia anti-europeista”. Simen Ekern, giornalista norvegese in Italia, teme invece che il governo Movimento Cinque Stelle-Lega sia tra quelli che vogliono la fine dell’Europa istituzionale. Petra Reski, autrice tedesca di diversi romanzi sull’Italia, ricorda invece che le radici del populismo affondano nel ventennio berlusconiano. Filippo Minelli spiega perché gli artisti fuggono dall'Italia e dall'Europa, e perché non ci sono gruppi di intellettuali che rispondono al populismo: non è un ambiente salubre "per chi vuole sporcarsi le mani". Ma cosa sono davvero populismo e antieuropeismo? Questo dibattito della serie “Square Salon” offre spunti nuovi ed equilibrati. Particolarmente preziose le definizioni di Raphaël Liogier, politologo francese: “Il populismo europeo opera uno svuotamento dei valori, li rende liquidi, svuotandoli del loro senso”. La prova? I movimenti anti-europeisti sparsi nel continente si rifanno tutti a concetti completamenti diversi, dalla libertà alla democrazia, passando per il nazionalismo e i lavoratori.

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