1997, un'altra morte avviene sul lavoro all’ILVA di Taranto, la più grande acciaieria d’Europa. Caterino Lamanna, operaio siderurgico, con poca o nessuna fiducia nei sindacati attivi nell’azienda, viene reclutato dal dirigente Giancarlo Basile per riferire sull’attività del sindacalista Riccardo Morra. Promosso caposquadra, Lamanna ottiene il trasferimento nella Palazzina LAF, ritenuto dalla gran parte degli operai settore d’élite per lavoratori svogliati e privilegiati. Scoprirà una realtà ben diversa e il degrado di un reparto destinato a soggetti scomodi.