Qual è il legame tra l’origine geografica e il contenuto culturale dei videogiochi? Giochiamo tutti alla stessa cosa? Trinity e la blogger Diraen analizzano “Gravity Rush 2", "Dynasty Warriors 8" e "Aurion: The Legacy of the Kori-Odan".

I giochi in prima persona, o in visuale soggettiva, come gli sparatutto, ci permettono di personificare il personaggio che si aggira nello spazio virtuale. Nell’ultimo episodio di Art of Gaming Trinity e Alexis Blanchet, specialista della settima arte, si infiltrano nella vita di un soldato della Seconda Guerra Mondiale in “Call of Duty”, provano “Resident Evil” in realtà virtuale o ancora “Mirror’s Edge Catalyste”, gioco a piattaforma in visuale soggettiva.

Quasi tutti i videogiochi si basano sull’economia di mercato: bisogna essere i più veloci, i più ricchi e i più potenti eliminando i concorrenti e accumulando beni: armi, cibo, oro… In compagnia di Mathieu Triclot, Trinity esplora la dimensione capitalista dei videogiochi….

Due trattini e un puntino su uno schermo nero sono bastati per fare di PONG (1972) un videogioco di successo mondiale. A volte, per sedurre i gamer, non serve una grafica sofisticata. Melek Balgünavec incontra il ricercatore specialista di videgiochi Sebastian Standke per parlare di "Duet", "Hook", "Necrosphere" e "Limbo".

Qual è il ruolo della religione dei simboli religiosi nei videgiochi? Per affrontare il tema, Melek ha invitato Tobias Knoll, direttore del Museo dei videogiochi di Berlino ed esperto di religioni, e il docente di sociologia Andreas Lange. Sotto la lente di ingrandimento troviamo “Warcraft”, “That Dragon, Cancer”.

I videogiochi di lotta o combattimento hanno un fascino senza tempo. In questo episodio Melek e il grafico di videogame Anjin Anhut analizzano "Johann Sebastian Joust", "Street Fighter Turbo II: Hyper Fighting" e "Nidhogg 2".