El Bulli: La storia di un sogno

Nel 1956, gli Schilling comprano un terreno nella Cala Montjoi. Nel 1963, elBulli inizia a muovere i primi passi come ristorante. Nel 1981, Juli Soler subentra come direttore. Due anni dopo, Ferran Adrià entra come stagista.

Nel 1987, Ferran Adrià rimane l'unico chef del ristorante. Quello stesso anno, decide di allontanarsi dai ricettari per ricercare uno stile tutto suo, ispirandosi alla cucina tradizionale del posto, ai prodotti locali, alle tecniche di cucina, alle salse, ai contorni...

Dopo alcuni anni di cucina autoctona, inizia a farsi strada uno stile più personale, legato alla cucina d'avanguardia e all'intenzione di conquistare una libertà creativa assoluta. Nascono i primi processi creativi. La struttura del menu evidenzia la comparsa delle tapas e la sostituzione del carrello dei dessert con i dessert impiattati.

Ha inizio una ricerca tecnica e concettuale, che rappresenta probabilmente la svolta decisiva per elBulli. Ferran Adrià e la sua squadra puntano alla ricerca di nuove tecniche, concetti ed esecuzioni che li porteranno a creare un vasto numero di ricette. Si afferma la simbiosi tra dolce e salato, così come la nascita della decostruzione e del minimalismo.

elBulli ottiene la terza stella Michelin. Nel campo della ricerca tecnica e concettuale, si inaugura una nuova tecnica di caramellizzazione, che porta alla nascita di nuovi dolci, della gelatina calda, di spume calde e della polvere ghiacciata.

Investire nella ricerca creativa porta risultati. Viene fondato un laboratorio stabile a Barcellona. In seguito, nasce Bullicarmen, la sede centrale dell'attività de elBulli. Inoltre, si elimina il menu, lasciando quello degustazione come unica opzione. In cucina, si sviluppa un nuovo metodo di impanatura e i sifoni di CO2 vengono utilizzati per creare bevande gassate.