Nella memoria collettiva il 1492 segna la scoperta delle Americhe e l’inizio dell’Età Moderna. Tuttavia, è riduttivo circoscrivere la portata epocale di quella data allo sbarco di Cristoforo Colombo e del suo equipaggio: ben prima del fatidico 12 ottobre, la Corona spagnola aveva già assunto la missione di dominio universale del Cattolicesimo con la presa di Granada e l’espulsione degli Ebrei. Lo storico Patrick Boucheron ci accompagna lungo la complessa successione degli eventi di quell’annata.

La cronologia di quella che chiamiamo la "nostra Era” è legata a una decisione del prefetto di Giudea Ponzio Pilato: la Crocifissione di Gesù Cristo, che gli storici fissano all'anno 33. Secondo Patrick Boucheron l'affermazione del calendario cristiano nel mondo è un esempio di “colonizzazione del tempo”, più silenziosa ma non meno perniciosa di quella dello spazio. Le dispute sui luoghi sono logoranti e dolorose, come testimonia la contesa tra i tre grandi Monoteismi sulla città di Gerusalemme.

Hiroshima non è più solo il nome di un luogo, ma il simbolo universale del terrore suscitato dagli armamenti nucleari. Dal 6 agosto 1945, quando il bombardiere USA Enola Gay sganciò la bomba atomica, la città giapponese non ha conosciuto altra storia se non quella della sua distruzione, mentre il mondo ha creduto di apprendere quella della fine della Seconda Guerra Mondiale. Lo storico Patrick Boucheron ci aiuta a comprendere un evento a metà strada tra la propaganda e l'esperimento scientifico.

In cinque anni (tra 1347 e 1352) la peggiore catastrofe naturale mai conosciuta nel Medioevo uccide un terzo della popolazione europea: la peste, ribattezzata Morte Nera. Eppure, restano poche tracce storiografiche di un’epidemia di cui si conosce solo l’indiscussa capacità distruttiva. Patrick Boucheron ci aiuta a capire perché questo evento nefasto divenne la pietra angolare delle relazioni tra Asia e Mediterraneo.

Dello splendore di Angkor, antica capitale dell’Impero Khmer (nell'attuale Cambogia), restano oggi solo le rovine scoperte dagli esploratori francesi durante la seconda metà del XIX secolo. Dallo studio delle imponenti costruzioni e in virtù delle imprecise testimonianze giunte tardivamente agli storici, si colloca convenzionalmente nel 1431 la data della caduta di questa affascinante civiltà. Lo specialista Patrick Boucheron prova a decifrare un passato mitico ma ancora avvolto nell’incertezza.

Risale al 622 della nostra era la fuga di Maometto per raggiungere i suoi sodali a Medina: è l’Anno Uno del calendario dell'Islam, che prende dunque avvio con l'Egira (la migrazione) e non con la nascita del Profeta. La semantica dello spostamento, del 'cambio di orientamento' - la preghiera rivolta a La Mecca e non più a Gerusalemme - accompagnerà l'Islamizzazione di un vasto impero nel corso del secolo seguente. Patrick Boucheron spiega la portata politica e militare di quella rottura storica.