L'America si trova coinvolta nel più grande cataclisma della storia con l'attacco del 7 dicembre 1941 a Pearl Harbor, in seguito al quale migliaia di giapponesi verranno internati in campi di concentramento all'interno degli Stati Uniti.

Gli americani si preparano alla guerra, in patria e oltremare. Le industrie fervono di attività e gruppi di soldati inesperti imparano le tecniche di combattimento. I tedeschi occapano nel 1943 gran parte dei Paesi dell'Europa occidentale.

Gli americani sono sotto shock per le terribili perdite nel Pacifico, ma molti nippo americani si arruolano. Le forze alleate rimangono bloccate per mesi a Monte Cassino e uno sbarco rischioso fallisce.

Il 6 giugno 1944, 1,5 milioni di soldati alleati partecipano alla più grande invasione della storia. I marines sono sempre impegnati a Saipan, che si rivela la battaglia del Pacifico più sanguinosa di sempre.

La vittoria in Europa sembra imminente, ma l'esercito deve ancora soffrire, mentre al confine tedesco gli allati finiscono il carburante. Nel frattempo, i marines combattono una delle battaglie più brutali e inutili del Pacifico.

Dopo tre anni di combattimenti, quasi alla fine di marzo 1945 gli americani sono oltre il Reno e i russi sono a 80 km da Berlino. Iwo Jima è liberata e i bombardieri americani attaccano il Giappone.