Dopo aver fallito alle olimpiadi di matematica, Gaku si vede rimuovere la borsa di studio così inizia a lavorare alla mensa per pagare la retta scolastica. È proprio in quel luogo che incontra Kai, un uomo misterioso che assaggia il suo piatto di pasta napolitan e decide di offrirgli un'opportunità per ribaltare la situazione in cui è finito.

Kai fa servire la napolitan cucinata da Gaku colpendo gli ospiti del direttore Saimon con la sua consistenza particolare e la sua preparazione originale. Dopo la cena lo chef invita Gaku a venirlo a trovare al suo ristorante a Tokyo, così durante le vacanze estive il ragazzo decide di fare un salto nella metropoli.

Gaku scopre che la figlia del parlamentare per cui deve preparare la cena è Kagura, una ragazza che conosce dall'infanzia e che ha partecipato alle olimpiadi della matematica insieme a lui, ma che ha iniziato a trattarlo con freddezza da quando ha perso il suo entusiasmo per la matematica. Nonostante le difficoltà, Gaku decide di sfruttare ciò che ha imparato dal piatto di Ranna per stupirla.

Gaku si trasferisce a Tokyo per iniziare a lavorare al ristorante a una stella "K", ma come prima cosa incontra Kai che lo accompagna al suo nuovo appartamento nella metropoli. Il giovane chef gli rivela che se vuole rimanere a lavorare lì dovrà superare un esame: preparare un pasto che convinca tutto il personale del locale.

Come primo pasto per lo staff del ristorante Gaku prepara uno stufato di manzo e patate, ma purtroppo non riesce a ottenere il risultato sperato e convincere tutti i membri di cucina e sala. Questo fallimento inaspettato manda in confusione il ragazzo per qualche giorno, finché un incontro fortuito con Uomi non gli dà la soluzione che cercava.

Dopo i fallimenti dei giorni precedenti, Gaku serve allo staff del ristorante "K" il nikujaga che deciderà se rimarrà lì a lavorare oppure dovrà tornarsene a casa. Qualche tempo dopo, Gaku fa un sogno in cui appare il suo amico Ichitaro, con cui da piccolo si divertiva a parlare di matematica, ma che è diventato quasi inavvicinabile per il senso di inferiorità che fa scaturire nel ragazzo.